A tutti voi amici e lettori un portafortuna
simbolo della primavera, dell'inizio sotto
migliori auspici.
Tutti gli anni in Romania il primo marzo si festeggia l’antica festa del martisor (diminutivo di “martie”= marzo e significa “piccolo” o “caro Marzo”), la celebrazione dell’arrivo della primavera.
Il martisor è al contempo un portafortuna e il simbolo della primavera, si confeziona con dei fili bianchi e rossi, di cotone o seta, intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto(il rosso significa la vita, la primavera, l’amore, la donna; invece il bianco significa la purezza, l’inverno, la saggezza l’uomo). A questo cordoncino bianco-rosso si appende un ciondolo portafortuna, un amuleto che può assumere le più variate forme e materiali(in pietra, ceramica, vetro, oro ecc) : un tempo si usavano le monetine d´oro o d´argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; invece oggi si usano di più fiori, animaletti, cuoricini ecc. Io preferisco il martisor classico, piccolino, in metallo, a forma di trifoglio, ferro di cavallo e spazzacamino(i simboli classici di portafortuna).
Le credenze popolari dicono che colui che indossa il “martisor” sarà fortunato e in salute per tutto l´anno. Oggi l´usanza consiste nel donare questo ciondolino con il suo fiocco bianco e rosso a tutte le donne come augurio di buona fortuna, amore e di buon inizio di primavera. Chi lo ha ricevuto lo deve portare attaccato al petto vicino al cuore oppure solo il filo legato al polso a mo’ di braccialetto.
Solitamente il martisor viene regalato assieme ad un mazzo di bucaneve, questi fiorellini selvatici che sono i primi a sbucare dopo l’inverno. I bucaneve Bianchi e delicati sono simbolo di purezza ma anche della vittoria del sole e della primavera, l’uscita dall'inverno.
Questa festa non è un’ usanza remota, viene pienamente festeggiata in Romania anche ai giorni nostri…ed è una tradizione molto sentita. Infatti dagli ultimi giorni de febbraio fino al 8 marzo (i ritardatari possono regalati fino all’otto marzo) le città sono piene di bancarelle che offrono i più svariati martisor e dei bucaneve. Mi piace molto l’idea di festeggiare l’arrivo della primavera e anche quello di fare un piccolo dono anche a chi non conosciamo, un dono di gioia, vitalità e buona fortuna.
La tradizione ricorda che anche nella vecchia Roma, l'inizio dell'anno nuovo era festeggiato il primo marzo, mese che porta il nome del dio Marte, protettore della campagna e del bestiame, colui che personifica il risorgimento della natura. Presso gli antichi Traci le stesse attribuzioni le aveva il dio Marsvas Silen, considerato l'inventore del piffero, il cui culto era legato alla "gleba", la terra materna e alla vegetazione e quindi anche la consacrazione delle feste della primavera, dei fiori e della fecondità della natura. Da ciò, forse, proviene anche il nome "Martisor", il diminutivo rumeno del nome del mese di marzo (martie).
Felice e serena primavera!!!
14 commenti:
Bellissima tradizione...
Grazie del portafortuna.
Buona primavera anche a te, Gabry.
Grazie Gianna, abbraccio!
Ciao Gabri, non lo conoscevo questo portafortuna, ne' queste usanze, molto simpatiche ed allegre, grazie per la storia e per il video, ho imparato qualcosa anche oggi,bacioni rosa a presto.)) buona giornata e in bocca al lupo per tutto...
Tradizione bella ed interessante.
Grazie di averla condivisa, cara Gabry, è un arricchimento culturale conoscere le usanze di altri paesi.
Un saluto affettuoso.
Cara Gabriela, io continuo chiamarti così se non ti dispiace! grazie di questo bel porta fortuna cara amica.
Ciao e buon fine settimana.Tomaso
Buon martisol e grazie del pensiero.
Ciao Rosa, mi fa piacere che ti sei arricchita, un bacio, buon fine settimana cara.
Ciao Giovy, sicuramente condividere le usanze e conoscere quelle di altre culture arricchisce e, nel nostro caso, ci rende consapevoli delle nostre origini comuni, possiamo dire che siamo cugini, pensando ai tempi lontani, quando i romani hanno approdato sul Danubio, hanno deciso che le donne della Dacia sono belle e hanno messo le basi di quello che oggi è il popolo romeno. Baci e buon fine settimana.
Ciao Tomaso, caro, mi piace come mi chiami, è il mio nome che ho imparato ad amare.
Dispiace a me che non posso essere presente quanto vorrei.
Un abbraccio, buon fine settimana.
Grazie nonalui un caldo saluto .
Tradizione coinvolgente, anche perché parla di storia antica.
Proprio bello il tuo racconto sul portafortuna ti ringrazio per averci regalato questa storia e il resto!!!
Un abbraccio Antonella
Molto coinvolgente Adriano, e parla di amore e della vita. Grazie, un caldo saluto.
Grazie a te Antonella cara, un abbraccio anche da parte mia.
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